L’investimento nel mattone negli ultimi anni è tornato in auge, trainato dal boom degli affitti di appartamenti in una città universitaria, permettendo di avere un reddito interessante: questa può essere una scelta di investimento molto redditizia, ma è una attività che richiede molte competenze, per cui può essere utile essere affiancati da un professionista come me, che sia a conoscenza del settore nelle specifiche località, in termini di offerta, domanda, prezzi, canoni ma anche seguirvi a 360 ° dopo l’acquisto, sino alla messa a reddito.
Iniziamo dunque a focalizzare la nostra attenzione sulle aree dove la domanda di affitto è più vivace come ad esempio nelle città universitarie e su immobili con caratteristiche precise.
La scelta deve puntare ad un investimento modulabile, magari con una superficie tale da trasformare all’occorrenza l’appartamento in più locali per accogliere universitari ma nel caso di necessita di realizzo o di vendita ritrasformarlo in un trilocale o quadrilocale che rispecchia poi la richiesta di mercato. Oggi, gli studenti in Italia rappresentano un “popolo”, secondo il Sole 24ore, si parla di: 800 mila studenti fuori sede (di cui solo il 6 trova alloggio presso le residenze universitarie) e 55 mila studenti sono stranieri che si rivolgono al mercato immobiliare con una “domanda tipo”: preferiscono camere singole (per avere spazio sufficiente e poter studiare) ma in appartamenti condivisi (per poter suddividere le spese). L’alloggio deve distare dall’università non più di 15 minuti a piedi o trovarsi particolarmente vicino alle fermate dei mezzi pubblici. Dunque, chi è interessato ad acquistare immobili da affittare a studenti universitari deve valutare l’opportunità di comprare unità immobiliari anche di grandi dimensioni da affittare per stanze, dagli appartamenti grandi possono ricavarsi più stanze e più ampio è l’immobile inferiore è il prezzo a metro quadro: in proporzione, dunque, la resa è maggiore. Il canone percepibile da una locazione condivisa da studenti è maggiore rispetto al normale canone delle famiglie: il rendimento che si ottiene rispetto al valore immobiliare della casa si colloca tra il 5% e il 6% lordo.